Nel Regno dei cinguettii 2 - Perchè non scrivo più tweets

 E’ il tempo della velocità questo, l’epoca degli attimi, delle emozioni da dieci secondi, in cui i tweets  si collocano magnificamente, rappresentandone a volte le infiorescenze più manifeste. Sono, anche, le nuove piccole poesie nell’epoca del social network.

I tweets viaggiano, numerosi e inarrestabili, come le auto durante il weekend verso le località di mare.

Emozioni subito e sintesi di tutto: questo devono dare!

Dopo il fast food oggi è arrivata anche la fast  poesia?

Non c’è dubbio!

Quante dita, oggi, verso la fine del pranzo o della cena, forse ancora intrise di succo di pesca, picchiettano impazienti sul touch screen dell’iphone a ricercare gli ultimi tweets? Molte! Basta andare in qualsiasi ristorante o pizzeria per rendersene conto: quelle che scorrono sono, inequivocabilmente, le pagine di twitter.

E io, perché non scrivo più tweets? Per due ragioni.

La prima: a volte le fasi nella vita di un autore hanno un inizio e una fine precise, è questo il caso dei tweets delle nuvole, dell’aria , della leggerezza, del surreale, scritti in un lasso di tempo di pochi mesi: quasi quattrocento.

Non si è prosciugata una risorgiva!

Si è solo chiusa una fase che prelude all’inizio di nuove. Riprenderò con nuove emozioni, nuove sensazioni, e percorrendo nuovi territori.

Lo farò dopo la fine dell’estate.

Amo la strada della sperimentazione e continuerò a percorrerla fino all’ultimo respiro.

La seconda ragione: “ho parcheggiato la bicicletta e sto procedendo con il treno, forse uno shinkansen giapponese.” Nel senso che: in questo periodo sto lavorando molto intensamente ad un romanzo, che conto di pubblicare entro la fine di settembre-ottobre. Contemporaneamente sto rivedendo un saggio, scritto a quattro mani, che dovrebbe vedere la luce più o meno nello stesso periodo.

Ma gli elementi della leggerezza e del surreale sono infiniti. Completate le stesure dei testi a cui sto lavorando, riprenderò con la “fast poesia”. Con l’intento di regalare ancora piccole emozioni e minuscole ma significative atmosfere, sempre traboccanti di pathos quanto l’aria lo è di cariche elettriche prima del temporale.

Intanto un caro saluto a tutti: vi auguro di passare splendidamente la parte rimanente dell’estate che ormai ha quasi raggiunto il suo apice.

 

03 luglio 2013                                                                                                       (frank21000)