BREVE ESTRATTO DAL CAPITOLO 21 

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- Rimasi interdetta e immobile per un tempo considerevole a fissare il display, come ipnotizzata, - raccontò Simona a Sharon, l'amica del cuore, e le allungò il suo iphone perché si rendesse conto.

Sharon vide il testo, e capì che si trattava di un annuncio su un sito WEB per incontri piccanti. Diceva così:

"Sono biondo, forte, bello, amo i motori, i viaggi, il rischio e la lotta greco romana che pratico fin da bambino. Ho trentaquattro anni, peso cinquantadue chili e sono alto un metro e 38 centimetri, cerco nuove amicizie femminili. Voglio donne alte, meglio se altissime, asciutte, giovani, che amino la vita all’aria aperta, e magari che pratichino sport estremi, come bungee jumping, parapendio o paracadutismo. Cerco femmine che si nutrano di sfide come le mantidi religiose della carne dei loro maschi dopo l’accoppiamento, che si eccitino col pericolo e che siano completamente disinibite".

Simona e Sharon risero insieme e poi, comodamente sedute al tavolino del mitico bar da Cri Cri e Tendina, ripresero a sorseggiare l'irish coffe che avevano ordinato.

- Trovo sbalorditive la sicurezza e l’autocelebrazione che emergono dalle parole di questo tizio, - disse Simona.

- Esaltato e ridicolo, - aggiunse Sharon - un miniuomo ghiotto del mito del superuomo, come se un gatto potesse cacciare le gazzelle nella savana o uno scricciolo ghermire i piccioni. Qualcuno bisognerebbe che gli spiegasse cos’è il physique du rôle. Simona, e se fosse un errore di battitura? Ha invertito i numeri: sicuramente è alto un metro e ottantatré! - disse convinta Sharon che parve eccitarsi e incuriosirsi sempre di più. Tuttavia l'annuncio c'è da alcuni giorni, se fosse stato un errore di battitura, certo avrebbe rettificato. È uno scherzo allora, una provocazione.

Non era mai capitato, in tutta la loro vita, e ormai entrambe le amiche avevano quasi ventinove anni, di sentire un nano definirsi bello.

Un nano spericolato, coraggioso e così presuntuoso e pretenzioso - anzi un lillipuziano, come si vedeva dalla foto formato tessera - con un bel volto bisogna dire. Era un uomo perfettamente proporzionato, ma in miniatura. Non era affetto da nanismo disarmonico, che in medicina chiamano sindrome di Laron.

- No Sharon, l'ho conosciuto di persona, ci siamo incontrati.

Sharon pensò che, in fondo, si vive nell’epoca in cui tutti hanno la stessa dignità: bianchi, neri, disabili e non disabili, gay, etero, trans, ebrei, cattolici, musulmani, non credenti, ecc. l'aveva detto anche Obama in uno dei suoi discorsi più belli ed utopici, poco dopo la nomina a Presidente degli Stati Uniti.

Anche se, a voler puntualizzare, di nani nel minestrone delle pari opportunità non se ne era mai sentito parlare.

- Simona, e come ti sei messa in contatto con lui?

- Gli scrissi una prima e-mail alcuni giorni fa, dicendogli:

"Certo che sei un tipo deciso tu, in quest'epoca così moscia e insipida, sei davvero una creatura rara."

E poi una seconda:

"Ti vorrei incontrare. Cerchi donne alte! Io sono un metro e 91 centimetri, posso andarti bene? Ti va di vederci domani?"

- Sei pazza! Cosa ti rispose?

“Perché no!” nel giro di pochi minuti.

- E vi siete incontrati!

- Sì.

- Raccontami.

- Eccolo, – pensai - quando lo vidi arrivare a cavalcioni di una moto che replicava una Harley Davidson di dimensioni ridotte. Mi passò davanti a pochi metri, come se fosse il trailer di un film d'uscita imminente. Non si fermò al posto che avevamo convenuto, mi guardò appena un attimo, poi proseguì. La descrizione che avevo dato di me per individuarmi era chiara:

"Calzerò eleganti scarpe rosse con i tacchi, con le quali supererò i due metri."

Altro non serviva aggiungere perché donne così alte non se ne vedono in giro. Gli feci un cenno con la mano, lui rispose con un movimento della testa e accelerò

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